giovedì, marzo 22, 2007

Aforisma del giorno


Il volere umano, molto spesso e anzi il più delle volte si trova assolutamente e cocciutamente in contrasto con il raziocinio.

[
Fëdor Mikhailovič Dostoevskij, "Memorie dal sottosuolo"]

sabato, marzo 17, 2007

Pioggia bianca

[...] Si affacciò allo spesso vetro anti-rumore e guardò fuori. Le prime note di I talk to the wind echeggiarono con infinita dolcezza ai suoi orecchi. Il cielo plumbeo assunse un colore iridescente e acceso. I rari raggi di sole che flebili filtravano dalla coltre di nubi apparivano adesso più luminosi e di un giallo vivo, sino a sembrare quasi penetrare solidi l’atmosfera. Il grigio intenso delle zone più addensate di pulviscolo si alternava a quello più chiaro delle zone dove i detriti erano meno densi nell’atmosfera creando giochi cromatici di innaturale bellezza. Abbassando lo sguardo verso terra sulle rovine della città non potè fare a meno di notare i nuovi colori che stavano assumendo, tutto era più luminoso, più vivo. Osservò le crepe incresparsi ruvide e ne immaginò la consistenza tattile. Gli uomini del regime, quelle piccole forme verde smeraldo che si muovevano al passo dell’oca, sembravano adesso più umane. La musica aveva su di lui un potere visionario mistico che gli donava la capacità di vedere le cose trascendere da ogni significato, conferendo una bellezza insolita anche a ciò che normalmente aborriva. Ogni cosa realmente era, nulla più. E nella sua quintessenza poteva finalmente ritrovare tracce di un’entità divina andata persa nel reale. La musica agiva sul suo sistema percettivo come avrebbe potuto agire la Mescalina o il Peyotl. Era l’evasione che trasfigurava una cupa realtà in una più accettabile.
Ma non aveva solo questo effetto benefico e rigenerante (ricreazione… ), apriva le porte a nuovi schemi di pensiero. La musica induceva alla riflessione, e la riflessione era nemica dell’azione, per questo Perkins l’aveva proibita assieme alla letteratura e alla cinematografia.
Si tolse le cuffie, ripose il disco nella custodia e spense l’impianto audio, dopodichè risalì al piano superiore per prendere la sua dose giornaliera di Tumaxina in pillole. I dolori ai polmoni stavano iniziando, e il tumoxal li avrebbe calmati oltre a rallentare la corsa verso l’apoptosi cellulare. [...]