lunedì, settembre 29, 2008

Un tempo piccolo - Tiromancino

Aforismi: Carl Gustav Jung


"E' importante e salutare parlare di cose incomprensibili."

"Mostratemi un uomo sano di mente e lo curerò per voi."

"Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza."

"Non vi è nulla di più difficile da tollerare che se stessi."


"L'inconscio è, in primo luogo e prima di ogni altra cosa, il mondo del passato, riattivato dalla limitatezza dell'atteggiamento cosciente."

"Chi evita l'errore elude la vita."

"La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta."

lunedì, settembre 22, 2008

domenica, settembre 21, 2008

La fine dei giorni - Alessandro De Roma - [Il Maestrale]



Cupo e allegorico, il secondo romanzo di De Roma, dopo l`interessante esordio di Vita e morte di Ludovico Lauter e` ambientato in una Torino reale eppure immaginifica: nel condominio dell'insegnante Giovanni Ceresa sparisce l'anziano signor Baratti, ma nessuno pare interessarsi alla cosa. Qualcuno, addirittura, arriva a mettere in dubbio l`esistenza stessa di Baratti. Ma quando cominciano a sparire altri anziani, e tutta la citta` pare impazzire dietro a una delirante caccia all`uomo, il vecchio Giovanni Ceresa non puo` piu` esimersi dal tentativo di indagare sul senso della propria vita e di quello che sta accadendo.



Felice Cimatti incontra Alessandro De Roma.


Questo e` un libro particolare, che affronta un genere poco praticato in Italia soprattutto dagli scrittori piu` giovani. Possiamo dire che si tratta di un libro di fantascienza?

Si`, senz`altro. E di quel filone particolare di fantascienza che va sotto il nome di distopia. Un genere il cui grande modello resta Orwell, con il suo 1984.

"La fine di giorni" vuole raccontare un possibile futuro del nostro Paese, remoto ma non troppo; certamente molto cupo. Perche` ha scelto Torino come scenario?

Quando ho scritto questo libro vivevo a Torino, dove facevo il professore di storia e filosofia in un liceo. Proprio come il protagonista del romanzo. In generale amo ambientare i romanzi nei posti che conosco. In particolare, in La fine dei giorni i luoghi sono importanti perche` il protagonista cammmina molto. Torino ha strade lunghissime, spesso molto dritte. Le passeggiate del protagonista erano per me elementi centrali della trama. Quindi Torino diventava la citta` perfetta, da questo punto di vista.

Uno dei temi e` il passato, la memoria. Che succede alla memoria dei suoi personaggi?

Il protagonista si accorge di avere perdite di memoria, di faticare a mantenere il contatto con la realta`. C`e` una specie di forza che lo spinge a lottare contro questa apatia, nonostante le persone intorno a lui non sembrano accorgersi di niente - nemmeno del fatto che in citta` cominciano a sparire delle persone anziane. Rispetto a loro il protagonista sa, se non altro, di avere questo problema. E comincia a scrivere un diario come forma di resistenza.

Canon 5D Mark II: fotografia full frame e video 1080p

Svelati i dettagli della nuova reflex di Canon, disponibile da fine novembre: sensore CMOS full frame da 21.1 MP, processore DIGIC 4, sensibilità estesa fino a 25.600 ISO e registrazione di video 1080p a 30 fps in H.264 con audio in PCM

Se Nikon ha per prima introdotto una reflex digitale capace di registrare video 720p (la D90), Canon rilancia con la EOS 5D Mark II, un prodotto di chiara impostazione professionale, dotato di sensore CMOS a pieno formato ed in grado di riprendere filmati in 1080p a 30 fps.

Il CMOS, delle stesse dimensioni di un fotogramma di pellicola 35 mm, offre 21.1 MP di risoluzione e consente un controllo della profondità di campo maggiore rispetto alle camere con sensore più piccolo, oltre a rispettare la lunghezza focale degli obiettivi utilizzati. A protezione del CMOS, un sistema di rimozione della polvere completo di trattamento al fluoro sul filtro passa basso.

Il cuore della camera è il nuovo processore DIGIC 4 con conversione A/D a 14 bit: oltre a consentire una velocità operativa maggiore e a realizzare raffiche di scatto fino a 78 immagini in JPEG al ritmo di 3.9 fotogrammi al secondo, il processore di Canon permette l'elaborazione delle immagini a basso rumore, gestisce la correzione automatica della vignettatura e la modalità AF con Face detection in Live View.

La fotocamera offre un range di sensibilità pari a 100-6400 ISO, espandibili a 50, 12.800 e 25.600 ed è dotata di sistema autofocus a 9 punti, più 6 invisibili di assistenza; i tre punti centrali, posizionati all'interno dell'area spot (che misura il 3.5% del frame), hanno una sensibilità di f/2,8. La macchina monta un display LCD da 3 pollici con 921.000 pixel di risoluzione ed angolo visuale di 170 gradi ed offre un rinnovato sistema di menu con Quick control scene, per accedere rapidamente alle funzioni di uso più frequente. Sul fronte delle connessioni, spicca un'uscita HDMI mini ed un ingresso minijack per microfono esterno, utile per registrare audio in presa diretta quando si girano filmati.

Il corpo, compatto per una macchina pro, è realizzato in lega di magnesio e ospita guarnizioni per proteggere i componenti da polvere ed umidità: il peso è di 810 grammi per 152x113.5x.75 mm di dimensione.

La Eos 5D Mark II, da tempo attesa sul mercato, segna quindi più che un'evoluzione della precedente Eos 5D e apre nuove possibilità di lavoro per fotografi professionisti e reporter: sarà disponibile a partire da fine novembre al prezzo indicativo di 2.658 euro iva inclusa.

[Articolo tratto da Tuttodigitale.it]


sabato, settembre 20, 2008

Lhc live


Cliccando sul link sottostante potrete vedere l'esperimento in atto al Cern di Ginevra ripreso da telecamere a circuito chiuso.

LHC Compact Muon Solenoid Experiment Webcams

martedì, settembre 16, 2008

Ground on down - Ben Harper



I believe in a few things
God the devil and love
cause I've looked up from the bottom
and I've stared down from above

I have faith in a few things
divinity and grace
but even when I'm on my knees
I know the devil prays

and you're working your way
from the ground on down

I hate to say I love you
because it means that I
will be with you forever
or will sadly say goodbye

I love to say I hate you
because it means that I
will live my life happily without you
or will sadly live a lie

and you're working your way
from the ground on down

life is short
and if your lookin' for extension
with your time
you had best do well

cause there's good deeds
and there is good intention
they're as far apart
as heaven and hell

and you're working your way
from the ground on down

giovedì, settembre 11, 2008

Session 9

mercoledì, settembre 10, 2008

Tutto fa un pò male - Afterhours

Cern, attivato l'acceleratore Lhc "E' andato tutto come previsto"

LA REPUBBLICA, 10 SETTEMBRE 2008
Al via l'esperimento preliminare dell'istituto nucleare di Ginevra
Iniettati i primi fasci di protoni: le collisioni nei prossimi giorni. Le particelle hanno percorso senza problemi i 27 chilometri del tunnel.

GINEVRA - L'acceleratore è stato attivato e tutto è andato come previsto: nessuna apocalisse all'orizzonte. L'esperimento preliminare del Lhc (Large Hadron Collider) del Cern di Ginevra è partito come da programma poco dopo le 9 e 30, con l'obiettivo di verificare il funzionamento del più grande acceleratore di particelle del mondo, costato oltre 6 miliardi di euro. Per "vedere" i primi protoni scontrarsi tra loro e ricreare così le condizioni del Big Bang, bisognerà aspettare fino ad ottobre, mentre la piena efficenza del Lhc sarà raggiunta solo nel 2009.



LE FOTO - LO SPECIALE DI REPUBBLICA TV
La prova. Nel test di oggi per la prima volta un fascio di particelle, composto da un miliardo di protoni, ha percorso interamente l'anello di 27 chilometri, senza però essere "accelerato" dai magneti superconduttori e quindi con una velocità inferiore a quella prevista per gli esperimenti, che sfiora quella della luce. La prova preliminare ha poi visto l'iniezione di un altro fascio in direzione opposta, utile perchè si potesse verificare la perfetta percorribilità del tunnel in entrambi i "sensi di marcia".
Durante l'esperimento si è osservato anche un "lampo", creato dall'interazione tra i protoni del fascio e quelli del gas rimasto nell'acceleratore.

Le reazioni. Il direttore del Cern Robert Aymar esulta. "Abbiamo due emozioni: la soddisfazione per aver completato una grande missione e la speranza di grandi scoperte davanti a noi''.
Gli fa eco il presidente del Cnr ed ex direttore del Cern, Maiani: "Il test di oggi è estremamente importante. Con Lhc si apre una nuova generazione di macchine, inoltre - precisa - il principio delle collisioni che oggi viene applicato con Lhc è stato inventato in Italia negli anni '60, a Frascati, nell'anello dell'acceleratore Ada da un fisico austriaco che all'epoca si era trasferito a fare ricerca da noi".
Sottolinea il contributo italiano anche il presidente dell'istituto nazionale di fisica nucleare Roberto Petronzio: "E' una svolta per la scienza, oggi comincia un nuovo percorso e i 600 fisici italiani che hanno collaborato all'esperimento potranno dire di esserci stati".
Il problema tecnico. Nella notte, durante i preparativi per il test della mattina, il Cern aveva comunicato che erano stati rilevati alcuni "piccoli problemi elettrici", che non hanno tuttavia impedito lo svolgimento dell'esperimento preliminare.

I prossimi esperimenti. Probabilmente già da questo ottobre saranno iniettati nuovi fasci di protoni, che verranno poi accelerati e fatti scontrare. Sono 4 gli esperimenti principali su cui si concentreranno i circa 3.000 fisici coinvolti nel progetto: Atlas e Cms daranno la caccia al bosone di Higgs, la cosiddetta "particella di Dio" che ha dato massa a tutte le altre, Lhcb studierà le differenze tra materia e antimateria, mentre Alice si occuperà dello stato della materia nei primi istanti dell'universo.

Le conseguenze dell'amore

venerdì, settembre 05, 2008

Il rap degli scienziati per il test sul Big Bang


LA REPUBBLICA
, 5 settembre 2008

Il 10 settembre è in programma il Large Hadron Collider
. Secondo alcuni scienziati "si rischia la fine del mondo"

Il Cern spiega in musica perché non bisogna avere paura.

A pochi giorni dal discusso test del Large Hadron Collider (Lhc) a Ginevra, gli scienziati più giovani del CERN (Centro europeo per la ricerca) hanno messo in rete un video che a tempo di rap racconta l'esperimento e rassicurare la gente.

ASCOLTA IL RAP DEGLI SCIENZIATI

Perché le particelle elementari presentano masse diverse? Sappiamo che il 95% della massa dell'universo è costituita da materia diversa da quella ordinaria. Di che si tratta? In altre parole, cosa sono la materia e l'energia oscura? In termini per non addetti ai lavori, come ha avuto inizio l'universo? A queste ed altre domande i fisici di tutto il mondo sperano di trovare risposte esaurienti il 10 settembre.

In un tunnel di 27 chilometri di circonferenza, scavato tra 50 e 150 metri sotto terra tra le montagne del Giura francese e il lago di Ginevra in Svizzera, l'Lhc (Large hadron collider), il più grande e potente acceleratore di particelle esistente al mondo costato 6 miliardi di euro, farà scontrare due fasci di particelle atomiche che viaggiano in direzione opposte e ad altissima velocità (oltre il 99,9% della velocità della luce) generando temperature che supereranno un trilione di gradi Celsius (100 mila volte più alta di quella che esiste al centro del sole) e una pioggia di nuove particelle che verranno studiate dai fisici. In questo modo gli scienziati sperano di individuare le particelle dette bosoni di Higgs, che, per ora solo in teoria, avrebbero dato massa ad ogni altra particella esistente.

La collisione avverrà in quattro punti, in corrispondenza di quattro caverne in cui il tunnel si allarga in altrettante sale, o stazioni sperimentali, che ospitano le sedi dei rivelatori dei principali esperimenti di fisica delle particelle programmati dal Cern. E' infatti il Centro europeo per la ricerca nucleare, con sede a Ginevra, alla guida del più grande, ambizioso e costoso test scientifico di tutti i tempi, finanziato da venti paesi europei più gli Stati uniti ma che sta facendo discutere tra loro ricercatori di tutto il mondo.

Un gruppo di studiosi contrari all'esperimento, preoccupati dai rischi che potrebbe comportare il ricreare le condizioni che esistevano una frazione di secondo dopo il big bang che ha dato origine all'universo, qualche tempo fa si era rivolto alla Corte europea dei diritti umani denunciando gli Stati sponsor del progetto di violare il diritto al rispetto della vita privata e familiare, e chiedendo quindi la sospensione del test.

Il ricorso - comunque respinto - parla di mondo a rischio distruzione, di esperimento che potrebbe addirittura creare un mini buco nero che, nel giro di quattro anni, aumenterà di potenza e dimensioni fino a risucchiare in sé il pianeta stesso. Per fortuna questi scenari apocalittici sono molto lontani dalla realtà, anche perché - seppur in tono minore - è da trent'anni che si fanno test simili senza che siano state registrate conseguenze particolari.

Secondo il portavoce del Cern James Gillies, il ricorso non ha introdotto argomenti che non siano stati già stati esaminati in passato e se questi esperimenti fossero pericolosi già lo si saprebbe. Al Centro europeo per la ricerca nucleare sono convinti che non c'è nessun motivo per temere che la messa in opera dell'Lhc possa dar vita ad un buco nero, anche perché in natura - come quando i raggi cosmici colpiscono la terra - si producono continuamente collisioni di energia, persino più forti di quelle che saranno prodotte artificialmente dall'acceleratore.

[di MARINA ZENOBIO]

mercoledì, settembre 03, 2008

"Fermate il test sul Big Bang o la Terra sparirà"

La Repubblica, 1 settembre 2008

L'esperimento fra 10 giorni. Guerra tra scienziati: "Un buco nero ci inghiottirà"
Il Cern di Ginevra: nessun rischio. Ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani

LONDRA - Per gli studiosi che si apprestano a spingere il pulsante d'accensione, si tratta di ricreare le condizioni che esistevano una frazione di secondo dopo il Big Bang: ovvero di riportarci indietro nel tempo sino al momento della creazione del nostro universo, all'inizio del mondo.

Ma per un gruppo di preoccupati ricercatori l'esperimento che dovrebbe cominciare tra dieci giorni in un immenso laboratorio sotterraneo, sepolto a un centinaio di metri sotto il confine tra Francia e Svizzera, comporta il rischio della fine del mondo, la distruzione e anzi la letterale scomparsa del nostro pianeta. Così, all'ultimo momento, gli oppositori del progetto hanno presentato un ricorso davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani, che in teoria potrebbe bloccare il più grande, ambizioso e costoso test scientifico di tutti i tempi.

Oggetto della contesa è il Large hadron collider, un acceleratore da 6 miliardi di euro che, facendo scontrare particelle atomiche ad alta velocità e generando temperature di più di un trilione di gradi Celsius, dovrebbe rivelare il segreto di come è cominciato l'universo. Venti paesi europei, più gli Stati Uniti, hanno finanziato il progetto, che dopo anni di preparativi dovrebbe prendere il via il 10 settembre al Centro di Ricerche Nucleari di Ginevra.

Qualcuno, tuttavia, teme che l'esperimento andrà ben oltre le aspettative, creando effettivamente un mini buco nero, che crescerà di dimensioni e potenza fino a risucchiare dentro di sé la terra, divorandola completamente nel giro di quattro anni. Gli scienziati di Ginevra ribattono che non c'è assolutamente nulla da temere: ci sono scarse possibilità che l'acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta, dicono, perché la natura produce continuamente delle collisioni di energia più alte di quelle che saranno create artificialmente dall'acceleratore, per esempio quando i raggi cosmici colpiscono la terra. Esperimenti di questo tipo, inoltre, sono stati condotti per trent'anni, senza avere risucchiato nemmeno un pezzettino della terra né causato danni di qualsiasi genere.

Vero è che il nuovo acceleratore ha suscitato attenzioni e polemiche perché è il più grande mai costruito, con una circonferenza di 26 chilometri e la possibilità di lanciare particelle atomiche 11.245 volte al secondo prima di farle scontrare una contro l'altra a una temperatura 100mila volte più alta di quella che esiste al centro del sole. La speranza è individuare, così facendo, le teoriche particelle chiamate bosoni di Higgs, giudicate responsabili di avere dato massa, ovvero peso, a ogni altra particella esistente. Ma gli scienziati ammettono che ci vorranno anni prima di arrivare eventualmente a un risultato del genere, per le difficoltà nel trovare particelle così infinitesimamente piccole nel caos primordiale post-Big Bang creato dentro l'acceleratore.

Abbiamo ancora dieci giorni per salvare la terra?, si chiede, con leggera ironia, il Sunday Telegraph. "I miei calcoli indicano che il rischio che un buco nero mangi il pianeta a causa dell'esperimento è serio", afferma il professor Otto Rossler, un chimico tedesco della Eberhard Karls University che ha presentato il ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani insieme ad alcuni colleghi. Replica James Gillies, portavoce del Centro Ricerche Nucleari di Ginevra: "Il ricorso non introduce nessun argomento che non sia già stato esaminato e respinto in passato, se questi esperimenti fossero rischiosi lo sapremmo già".

In ogni caso lo sapremo con certezza dopo il 10 settembre, se la Corte Europea, come sembra di capire, darà luce verde all'iniziativa: che non sarà la "fine del mondo", ma un po' di curiosità al di fuori dei confini della scienza, in questo modo, l'ha ottenuta.

[ENRICO FRANCESCHINI]