mercoledì, marzo 19, 2008

Repubblica popolare cinese: 15 monaci tibetani in carcere

A seguito delle proteste scoppiate lunedì 10 marzo in Tibet durante le quali sono stati arrestati numerosi monaci tibetani, Amnesty International ha lanciato oggi un'azione urgente in favore di 15 monaci arrestati e scomparsi.

Si tratta di Samten, Trulku Tenpa Rig sang, Gelek Pel, Lobsang, Lobsang Thukjey, Tsultrim Palden, Lobsher, Phurden, Thupdon, Lobsang Ngodup, Lodoe, Thupwang, Pema Garwang, Tsegyam e Soepa, in carcere dal 10 marzo per aver preso parte a una manifestazione pacifica a Barkhor, Lhasa, la capitale della Regione autonoma tibetana. Non si hanno ulteriori informazioni sul luogo in cui sono detenuti nè su eventuali accuse formulate nei loro confronti e Amnesty International teme il rischio di torture e altri maltrattamenti.

Firma l'appello per la loro scarcerazione cliccando QUA.

BACKGROUND:

Le proteste sono scoppiate lunedì 10 quando circa 400 monaci hanno marciato dal monastero di Drepung verso Lhasa, chiedendo la fine della campagna governativa che costringe i monaci ad abiurare il Dalai Lama e a subire propaganda politica. Oltre 50 di loro sono stati arrestati nel corso della marcia. I monaci di altri monasteri sono scesi in strada chiedendo la scarcerazione degli arrestati. Le proteste hanno dato vita a disordini a Lhasa e in altre zone del paese.

La polizia e i soldati hanno lanciato gas lacrimogeni, hanno assalito i dimostranti e hanno esploso proiettili nel tentativo di disperdere la folla. Venerdì le proteste a Lhasa hanno assunto un carattere violento.
Fonti ufficiali cinesi hanno annunciato la morte di 10 persone, per lo più uomini d'affari di Lhasa. Voci non confermate hanno riferito di un numero maggiore di vittime.

A Lhasa vige il coprifuoco e i negozi sono chiusi. La città è stata isolata tramite posti di blocco, mentre il centro è presidiato da veicoli blindati e mezzi della polizia. Le forze di sicurezza hanno anche circondato tre importanti monasteri di Lhasa, costringendo i monaci a serrarsi all'interno e picchiando chi tentava di uscire. I monaci del monastero di Sera hanno iniziato uno sciopero della fame per costringere i militari cinesi a sciogliere l'assedio.

Proteste pacifiche di tibetani si sono svolte anche in Nepal e in India.
Qui, i dimostranti che intendevano marciare verso il confine cinese sonos tati fermati e arrestati.
A Kathmandu, la capitale nepalese, le manifestazioni sono state sciolte con violenza e alcune persone sono state trattenute in carcere per breve tempo, picchiate e sottoposte a ulteriori maltrattamenti.

[Amnesty International, Sezione Italiana]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravo!Nel 2008 non si possono vedere queste cose! Che vergogna questi cinesi! Per protesta non guarderò neppure mezzo secondo delle olimpiadi!