martedì, ottobre 21, 2008

Usa, archiviata la querela contro Dio

Citato in giudizio da Senatore americano

18.10.08 Si è conclusa senza un nulla di fatto la vicenda giudiziaria che vedeva lo storico senatore democratico del Nebraska, Ernie Chambers, schierato contro nientemeno che Dio, responsabile a suo dire di aver diffuso nel mondo paura e terrore. Il procedimento contro l’Onnipotente, a dire il vero, non ha mai preso il via in quanto Dio non ha alcun indirizzo al quale poter notificare l'avvio della causa. Marlon Polk, un collega di Chambers, è stato pertanto costretto a respingere il procedimento: un imputato ha infatti diritto di conoscere le eventuali cause pendenti nei propri confronti. Dio è già a conoscenza della querela quindi deve presentarsi in aula - Ma il 71enne Chambers, ormai prossimo alla pensione, ritiene che vi sia un errore di fondo in questa decisione e promette per questo di tornare all’attacco. “Il tribunale riconosce l’esistenza di Dio – ha commentato l’ardito senatore – questo significa che deve riconoscere anche l’onniscienza di Dio. Poiché l’Onnipotente sa tutto è di certo informato anche della querela”. Il senatore, definito da molti dei suoi colleghi "l'uomo di colore più arrabbiato dello Stato”, Dio e tutti i suoi seguaci, sarebbero responsabili "delle continue minacce terroristiche, con conseguenti danni per milioni e milioni di persone in tutto il mondo". Onnipotente colpevole di aver distribuito documenti che servono a trasmettere paura al fine di ottenere obbedienza - Nel documento depositato dal senatore vengono attribuiti a Dio anche "terremoti, uragani, guerre e nascite di bimbi con malformazioni". L’Onnipotente è accusato di aver "distribuito, in forma scritta, documenti che servono a trasmettere paura, ansia, terrore e incertezza, al fine di ottenere obbedienza" da parte degli uomini. Secondo Chambers tutti questi crimini sarebbero addirittura certificabili, in quanto “per conoscerli è sufficiente leggere la storia personale di Dio”. Trenta giorni per presentare ricorso - Chambers, che ora avrà esattamente 30 giorni per riflettere ed eventualmente presentare ricorso contro la decisione d’archiviazione del caso, ha spiegato di aver avviato questo procedimento per dimostrare che "tutti possono avere accesso a una corte, indipendentemente dal fatto se siano ricchi o poveri" e per sottolineare che "ognuno può essere citato in giudizio". Il suo obiettivo era di ottenere dai giudici una diffida, in cui si sarebbe dovuto sollecitare Dio a interrompere ogni genere di "minaccia" sul mondo.

[Fonte: www.tiscali.it]

Nessun commento: