lunedì, aprile 23, 2007

Sunshine - recensione


Studio 20th Century Fox
Regia Danny Boyle
Sceneggiatura Alex Garland
Cast Hiroyuki Sanada, Mark Strong, Benedict Wong, Cillian Murphy, Cliff Curtis, Michelle Yeoh, Troy Garity, Chris Evans, Rose Byrne
Genere Fantascienza - Thriller

S
inossi

Nell'anno 2057, il Sole sta morendo ed il genere umano rischia l'estinzione. L'ultima speranza della Terra è riposta nell'Icarus II, una navicella spaziale con un equipaggio di otto uomini e donne agli ordini del capitano Kaneda. La loro missione: trasportare un ordigno nucleare che dovrà ridar vita al Sole. Nel mezzo del loro lungo viaggio, senza un contatto radio con la Terra, l'equipaggio riceve un segnale di soccorso proveniente dall'Icarus I, che era scomparsa durante una missione analoga sette anni prima. Ma un terribile incidente mette in pericolo la loro missione e improvvisamente l'equipaggio si ritrova a dover lottare non solo per conservare la propria vita e la salute mentale, ma anche per il futuro di tutti noi.

Se, come me, vi aspettate un film di fantascienza intelligente come fu Solaris di Tarkovskij nel 1972 (rivisitato da Clooney e Sodembergh qualche anno fa), oppure il bellissimo 2001 odissea nello spazio di Kubrick nel 1968, non andate a vedere questo film.

Se è vero che la regia è curatissima, tanto da trarre in inganno l’ignaro spettatore che già vede nell’inquadrature interne dell’astronave Icarus II tracce di 2001, e negli astronauti che osservano il sole la poesia presente in Solaris, è altrettanto vero che in queste scene saranno gli unici momenti lirici del film e che il lato metafisico del racconto è solamente accennato.
La prima parte è ben fatta e riesce a trasmettere in modo efficace il senso di infinitamente bello, al tempo stesso di ignoto ed inquietante, che nello spazio è insito.
Pur non mancando i temi: il conflitto tra scienza e fede e tra l’uomo e i suoi limiti (Icarus, come Icaro, l’uomo che sfidò gli Dèi provando a volare verso il Sole e finì per venire punito), manca un messaggio. Il film procede con una serie di impicci e accadimenti che sfociano nel thriller fantascientifico caro agli americani lasciando in realtà sospeso ciò che Boyle si prefiggeva all’inizio: ossia dare un senso più profondo alla vicenda.
Peccato, perché Danny Boyle (Trainspotting, 28 giorni dopo) si riconferma un regista comunque interessante e degno di nota e anche questo film, nonostante non rispecchi le aspettative di un pubblico più esigente, è sicuramente sopra la media dei film di fantascienza attuali.



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